Cambiare lavoro nel corso dell’anno è un passo importante e comporta anche alcuni adempimenti fiscali di cui è bene essere consapevoli, soprattutto in merito al conguaglio dei redditi.
Dal 2016, le dimissioni volontarie devono essere presentate esclusivamente in modalità telematica tramite il portale del Ministero del Lavoro, oppure attraverso l’assistenza di un patronato o di un soggetto abilitato (come un consulente del lavoro), indicando nel modulo come data di decorrenza il 1° giorno non lavorato.
Non tutti sanno che, a fine anno, ogni datore di lavoro effettua un conguaglio fiscale: un ricalcolo dell’imposta dovuta sulla base del reddito effettivamente percepito dal lavoratore nel corso dell’anno. Questo processo serve ad allineare l’imposizione fiscale reale con le imposte trattenute mensilmente in busta paga.
Quindi, cosa succede se un lavoratore cambia datore di lavoro a metà anno? In questo caso, ci sono due diverse CU (Certificazioni Uniche) e, di conseguenza, un potenziale disallineamento tra imposte versate e imposte dovute sul reddito complessivo.
Se non si gestisce per tempo la comunicazione dei redditi percepiti dai diversi datori di lavoro si può andare in contro a conguagli successivi molto salati.
Quando un lavoratore ha percepito redditi da due datori di lavoro nello stesso anno solare, il conguaglio fiscale diventa responsabilità del lavoratore stesso, che ha due strade per sanare la situazione:
- Occuparsene in prima persona attraverso la dichiarazione dei redditi
Nel corso dell’anno successivo (generalmente tra maggio e settembre), il lavoratore può presentare la dichiarazione dei redditi, inserendo entrambe le Certificazioni Uniche (CU) ricevute. In questo modo, l’Agenzia delle Entrate calcolerà il saldo corretto delle imposte: se ha versato più del dovuto, riceverà un rimborso; se ha versato meno, dovrà pagare la differenza. - Conguaglio di fine anno ad opera del nuovo datore di lavoro
In alternativa, il lavoratore può chiedere al nuovo datore di lavoro di includere anche i redditi percepiti nel precedente rapporto lavorativo nel conguaglio di fine anno. In questo caso, il lavoratore dovrà fornire la Certificazione Unica del precedente datore di lavoro. Per farlo, dovrà richiedere al precedente datore di lavoro una CU provvisoria da consegnare tempestivamente al nuovo datore.
Questa opzione consente di regolarizzare la posizione fiscale prima della dichiarazione dei redditi e, spesso, di evitare l’obbligo di presentarla (se non si hanno altri redditi o detrazioni da dichiarare).
Ricorda che solo la CU definitiva può essere utilizzata nella dichiarazione dei redditi, ma per anticipare il conguaglio al nuovo datore può bastare anche una versione provvisoria con i dettagli fiscali aggiornati.
Concludendo, sembra chiaro che il passaggio da un lavoro all’altro richiede non solo attenzione agli aspetti contrattuali, ma anche a quelli fiscali. Essere informati significa evitare sanzioni e gestire con consapevolezza il proprio percorso lavorativo.
Non farti trovare impreparato/a e, se hai bisogno di un supporto esperto per valutare strategicamente il tuo prossimo cambio lavoro, non esitare a contattarmi.