Il tirocinio (o stage) è una misura formativa di politica attiva, finalizzata a creare un contatto diretto tra azienda e il tirocinante allo scopo di favorirne l’acquisizione di competenze professionali e l’inserimento o il reinserimento lavorativo.
Il tirocinio non si configura, quindi, come un rapporto di lavoro tanto che non incide sullo stato di disoccupazione.
Il legislatore ha pensato al tirocinio come ad un ponte tra esperienze formative e di lavoro e ad un facilitatore dell’incrocio tra domanda e offerta.
I tirocini possono essere di tipo curriculare, se svolti durante il percorso formativo o extracurriculare se hanno come obiettivo l’inserimento o il reinserimento nel mondo del lavoro.
La disciplina dei tirocini è di competenza delle regioni ed è questo il motivo per cui sul territorio nazionale cambiano le indennità corrisposte e la durata.
Nella maggior parte dei casi il limite massimo di durata per i tirocini rivolti a neolaureati o neodiplomati è di 6 mesi e deve essere svolto entro 12 mesi dal conseguimento del titolo di studi.
Ogni Regione ha fissato il limite minimo di indennità da corrispondere per la durata dello stage e la forbice è molto ampia si va dai €300,00 agli €800,00 mensili.
In Italia in base alle ultime rilevazioni disponibili (fonte: ANPAL) vengono attivati annualmente circa 80.000 tirocini, il 77% di questi riguarda persone con meno di 30 anni.
Il 70% dei tirocini con durata pari a 6 mesi alla sua conclusione registra l’attivazione di un rapporto di lavoro entro 1 mese con la stessa azienda. Questo significa che la funzione di agevolatore di incontro tra domanda e offerta sta funzionando.
All’aumentare delle competenze acquisite aumenta la percentuale di inserimento e solitamente questo avviene con contratti di apprendistato e a tempo determinato. Sembra, quindi, che il tirocinio sia uno strumento più efficace per professioni che prevedano un livello più alto di competenze.
Il settore che maggiormente sfrutta lo strumento del tirocinio è il terziario, settore in cui si trovano il 76% del totale dei tirocini attivati.
Questi dati sembrano confermare il trend positivo dell’uso del tirocinio e la sua funzione di inserimento nel mondo del lavoro, sembrano essere meno efficaci nella funzione di re-inserimento per persone con una storia lavorativa interrotta alle spalle.