Il 2025 inizia con importanti novità che riguardano il sistema di tassazione dei redditi sulla persona fisica e le detrazioni d’imposta.
La prima è che le aliquote d’imposta sono diventate strutturalmente 3 al posto delle 4 vigenti fino al 2023.
Nel tempo si è assistito ad una graduale diminuzione delle aliquote da applicare al reddito con la conseguenza che gli scaglioni d’imposta sono andati ingrandendosi. Fino al 2021 le aliquote erano 5, diventate poi 4 nel 2022 e infine 3 in maniera transitoria nel 2024, in via definitiva nel 2025. Gli accorpamenti mirano a garantire maggior capacità di spesa ai redditi medio bassi a discapito dei redditi medi.
L’Irepf rimane un’imposta progressiva in cui l’aliquota aumenta al crescere del reddito. Il reddito viene suddiviso in scaglioni, ad ognuno dei quali si applica l’aliquota corrispondente.
Le aliquote attualmente vigenti, con le modifiche approvate in Legge di Bilancio 2025, sono:
– Per un reddito fino a 28.000€ annui si applica un’imposta del 23%
– Per la quota di reddito che supera i €28.000 e fino ai €50.000 si applica un’aliquota del 35%
– Per la quota di reddito eccedente i 50.000€ si applica un’aliquota del 43%
Oltre agli scaglioni d’imposta hanno subìto grosse variazioni anche le detrazioni d’imposta.
Le detrazioni sono degli sconti che vengono applicati all’imposta al ricorrere di determinate condizioni. Viene introdotta un’ulteriore detrazione che sostituisce l’esonero contributivo che avevamo imparato a conoscere nel 2023 e nel 2024, meglio noto come taglio del cuneo fiscale.
Nel 2025 sparisce l’esonero contributivo, o meglio, cambia pelle e diventa una ulteriore detrazione. L’ammontare di tale detrazione è pari a €1.000 annui per i redditi tra i 20.000€ e i €32.000, diminuendo progressivamente all’aumentare del reddito fino ad azzerarsi in coincidenza dei €40.000.
Il cambio di metodo di fatto penalizza i redditi medi che fino allo scorso anno potevano fare affidamento su un esonero erogato su base mensile che non doveva rispettare dei limiti annuali, mentre quest’anno rischiano di non percepire né l’esonero né la detrazione.
Altra importante novità del 2025 è la limitazione delle detrazioni per figli a carico fino al compimento del 30° anno d’età, e la detrazione per familiari a carico viene riservata ai soli ascendenti conviventi (genitori, nonni, bisnonni etc.), escludendo tutti gli altri familiari come per es. fratelli e sorelle, suoceri, generi e nuore.
È utile specificare che per aver accesso alle detrazioni per carichi familiari bisogna essere cittadini italiani o dell’UE, che significa che tutti i contribuenti extra UE che producono reddito nel nostro Paese e hanno familiari a carico subiranno un trattamento discriminatorio basato sulla cittadinanza, in cui risulta indifferente il Paese in cui si produce reddito (com’è sempre stato sia per le persone fisiche che per quelle giuridiche). Sappiamo bene quanto la cittadinanza italiana sia complessa da ottenere per molti cittadini extra UE che risiedono e producono reddito in Italia da diversi anni, facendo diventare il processo di integrazione ancora più complesso, nonostante – di fatto – una parte consistente della forza lavoro, nel nostro Paese, provenga da Paesi extracomunitari.
In un contesto fiscale in continua evoluzione, è fondamentale avere sotto controllo la propria situazione retributiva: se hai dubbi sulla regolarità delle tue buste paga o sulla loro aderenza al contratto applicato, rivolgiti al tuo consulente del lavoro. Da oggi puoi prenotare il mio servizio di controllo buste paga online: un’analisi personalizzata e professionale per tutelare i tuoi diritti e verificare che tutto sia in regola.