È stato prorogato per tutto il 2023 lo strumento di anticipo pensionistico dell’Ape sociale a favore di chi ha almeno 63 anni di età e faccia parte di una delle categorie destinatarie (disoccupati, caregiver da almeno 6 mesi, invalidi a partire dal 74%, addetti ai lavori gravosi).
L’anzianità contributiva minima richiesta è così articolata:
– disoccupati: almeno 30 anni;
– caregiver: almeno 30 anni;
– invalidi al 74% minimo: 30 anni:
– addetti ai lavori gravosi: 36 anni;
– addetti ai lavori gravosi edili e produzione ceramica: 32 anni.
Ai fini del perfezionamento dell’anzianità contributiva minima richiesta per l’accesso al beneficio si tiene conto di tutta la contribuzione versata o accreditata, a qualsiasi titolo, nelle gestioni rientranti nell’ambito di applicazione della norma. Riguarda, quindi, i lavoratori dipendenti (sia del settore pubblico che privato), che gli autonomi e i parasubordinati con la sola esclusione dei liberi professionisti iscritti a casse professionali
L’indennità corrisposta è pari alla pensione maturata al momento di accesso all’Ape sociale con un massimo di € 1.500 e viene erogata per 12 mensilità. L’indennità è cumulabile con redditi per lavoro dipendente fino a €8.000 o redditi da lavoro autonomo fino a € 4.800. Essendo un’indennità e non una vera e propria pensione non è reversibile ai superstiti in caso di morte